lunedì 21 ottobre 2013

Il contenuto è diventato imperatore?

Dai recenti workshop degli Internet Days del 2-3 ottobre a Milano, la sensazione che l'importanza del contenuto sia cresciuta è netta. E meno male, aggiungo.
Una coincidenza che un giorno prima Google abbia comunicato di aver aggiornato il suo algoritmo che ha preso nome dal simpatico uccellino Hummingbird (colibrì) a indicare la precisione e la velocità della sua ricerca. Ma non solo: verranno indicizzati più in alto nelle serp tutti quei contenuti che, ritenuti interessanti dagli utenti, saranno oggetto di condivisioni, di apprezzamenti e recensioni positive.

D'altronde si sa che la pubblicità positiva è la migliore forma di diffusione di un prodotto: ci capita spesso di rivolgere la nostra attenzione ad un prodotto perché un amico ce l'ha consigliato, si è trovato bene, è stato insomma soddisfatto.

Facciamo un esempio: vi è mai capitato di comprare un paio di scarpe online? Bene, l'ho fatto più di una volta: cosa mi ha convinto ad acquistare quel paio di scarpe piuttosto che un altro? Premesso che ci vuole un coraggio quasi da leonessa per fare un acquisto del genere (articolo difficile e rischioso da comprare: non c'è nulla come le scarpe che debba essere provato prima dell'acquisto), mi sono letta le recensioni di altre compagne di shopping per capire come calzavano e se i numeri corrispondevano alle taglie effettive. Mi è andata benissimo. Sono stata super soddisfatta e probabilmente tornerò su quel sito a comprarne altre in futuro. E poi ho scritto anch'io la mia bella recensione.

Quali erano questi contenuti interessanti? In questo caso le recensioni. Fondamentali per un sito di abbigliamento online. Chi non le prevede per il suo e-commerce, a mio avviso, taglia fuori una grossa fetta di clienti potenziali. Supponiamo di aver letto che le scarpe calzavano strette. Bene, ne avrei ordinate un numero, o se disponibile, un mezzo numero in più.

Di qui la necessità di creare contenuti interessanti (in questo ultimo esempio sono  stati gli utenti stessi a crearli) e di trasmetterli a clienti davvero interessati, due tematiche strettamente collegate e affrontate nella due giorni di riflessioni sul mondo internet.

Prima tuttavia è opportuno conoscere il nostro cliente (quello del target di riferimento), capire cosa gli piace e cosa detesta, quali sono le sue necessità, le sue aspirazioni, che piazze virtuali frequenta. E poi grazie al content marketing possiamo creare quei contenuti utili che aiutano a costruire e mantenere quel legame emozionale tra brand e cliente.

Facciamo un altro esempio: un fioraio. Abbiamo appena acquistato una pianta o dei fiori, ma non abbiamo il classico pollice verde. Bene, per quel fioraio sarebbe opportuno creare dei contenuti che aiutino i clienti dal pollice sbiadito a prendersi cura delle proprie piante, magari rispettandone la stagionalità. Poi si potrebbe creare una newsletter trimestrale in cui elencare consigli e suggerimenti, oppure mandare delle email personalizzate (DEM) per quei gruppi di clienti che hanno acquistato quella determinata pianta oppure hanno quella passione. Abbiamo creato dei contenuti specifici per i nostri clienti che vengono in negozio.

Ora li vogliamo diffondere: se siamo il negozio di quartiere potrebbe essere sufficiente condividerli sui social network, ma se fossimo un ingrosso? Magari ci possiamo rivolgere a società specializzate che lo fanno di mestiere. Attraverso amplificazioni di editori che hanno una reach più grande della nostra oppure attraverso delle vere e proprie strategie di contenuti (la famosa content strategy- che alcuni invece chiamano content marketing, ma qui si apre un altro capitolo fondamentale, cioè la differenza tra content marketing e content strategy, che tratterò in un altro post).

Durante gli Internet Days è emerso che anche le risorse delle aziende destinate ai contenuti sono destinate a crescere. In Italia questo avverrà in misura minore rispetto ad altri paesi europei, però è già un inizio. E poi c'è il problema di selezionare tra il mare magnum di contenuti quelli utili per i nostri utenti, magari attraverso dei CMS multicanale, aggregatori di notizie, etc. Qui però mi fermo perché vorrei lasciare la parola a chi è più esperto di me in questo settore.

Concludo dicendo che sì, il contenuto sta diventando imperatore! E voi cosa ne pensate? Mi farebbe piacere ricevere le vostre opinioni al riguardo.

da Biellaclub.it



2 commenti:

  1. Concordo! Mi pare che, ormai sempre più, il successo di una strategia di marketing online, social o meno, dipenda dalla bontà e dalla coerenza dei contenuti attraverso i quali viene veicolata.

    Di sicuro, come dicono gli americani, "content is king"... e forse sì, diventerà anche imperatore ;)

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    1. Grazie, strabicosguardo! Speriamo di essere sempre di più a pensarla così!

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