giovedì 16 agosto 2012

Quanto conta la cultura personale?

Nel delirio di informazioni da cui siamo sommersi quotidianamente, capita spesso che dobbiamo pescare le idee e le nozioni che ci occorrono per scrivere un testo. Sia esso per un blog, che per un sito o una mail in azienda, oltre a pensare alla storia da raccontare o al pubblico a cui destiniamo il nostro lavoro, a quale bagaglio attingiamo per mettere in pratica i nostri progetti?


A quello scolastico? A quello universitario? Alle nostre precedenti esperienze personali e lavorative? Alla nostra sensibilità? Alla religione o ai valori in cui crediamo? La cultura è composta da molteplici variabili di cui ho citato solo alcuni esempi.

Credo che il lavoro di content management, e questo vale anche per altri lavori, tenga conto di molti di questi fattori. Come un albero che tende i suoi rami in cielo ogni anno sempre più in alto, alla ricerca di nuove avventure, incontri e sfide, così anche le sue radici, stagione dopo stagione, si propagano nel terreno arricchendosi delle esperienze vissute.



da casainterno.net

Nel content management, senza dubbio, la parte da leone la fa cultura intesa come bagaglio di conoscenze e nozioni che possediamo. Per scrivere e scrivere bene, occorre partire dalle basi. In questo momento mi viene in mente il mio gruppo musicale preferito, i Radiohead,(Biografia). Non so se avete presente una delle loro canzoni, ma la prima impressione, dopo l'ascolto, è che non sono affatto facili da ascoltare. Anzi, sono proprio difficili! Anche loro scrivono, musica, e sono partiti dagli studi classici, come per esempio il pianoforte, per poi allontanarsene e riscrivere le regole della musica, sperimentando continuamente.

Le basi quindi sono gli studi possibilmente classici come un liceo umanistico che consente non solo l'acquisizione delle nozioni, ma anche dell'elasticità. Tale elasticità permette di allargare e restringere la lente attraverso la quale si vedono e analizzano le situazioni, i clienti, le problematiche da risolvere, le soluzioni da trovare e le opportunità da cogliere. Con l'università,  sempre in campo umanistico, si approfondiscono le tematiche studiate in precenza e con gli stage si può mettere in pratica quanto imparato. E poi? Leggere, leggere e leggere, dai romanzetti ai classici (se non già fatto durante gli anni di studi), dalle riviste ai quotidiani e ai manuali tecnici, in lingua straniera e su internet.

Mi piace pensare al content manager come ad un'ape che svolazzando di fiore in fiore, ovvero da cliente a cliente, coglie da ogni situazione di tutto un po', per poi sapersi adattare alle esigenze del cliente e accontentarle.


E voi cosa ne pensate? Qual è la vostra esperienza di cultura? Cosa state leggendo?


Ah, scusate, ecco la mia in breve: liceo classico, laurea in lettere moderne, un master in comunicazione sul web e uno in commercio estero, diverse esperienze nelle aziende come assistente commerciale/  legale/ amministrativa e alcune come web content.

Cosa sto leggendo? In inglese: "The Guernsay Literary and Potato Peel Pie Society" di Mary Ann Shaffer & Annie Barrows e in italiano: "Content Marketing" di Ann Handley, C.C. Chapman. Sul web: i miei gruppi di LK. E poi le mie amate riviste di moda e arredamento :-)

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